Il nuovo Codice della Strada suscita preoccupazioni sulle sanzioni, sulle possibili ricadute nella vendita e sugli impatti nella produzione del vino. C’è chi invoca i nuovi provvedimenti come la manna salvifica, e chi delinea scenari sempre più neri per il wine business.
L’Unione Provinciale Agricoltori Siena e Confagricoltura Siena ha recentemente organizzato un webinar dal titolo “Vino e nuovo Codice della Strada: consumi e conseguenze”, per fare chiarezza sul tema, a un mese dall’entrata in vigore. Grazie agli interventi di un panel di esperti, si è cercato di capirne di più: i contributi alla discussione sono di Andrea Vichi, Avvocato in Siena, Claudio Rossi, professore di chimica fisica dell’Università degli Studi di Siena, Alessandro Gallo, enologo e direttore del Castello d’Albola e Presidente Sezione Vinicola Unioni Agricoltori di Siena, e Francesco Fagnani, patron del ristorante Bagoga di Siena.
I nuovi provvedimenti del Codice della Strada
Quello che viene definito il nuovo Codice della Strada in realtà è una modifica, introdotta a metà dicembre 2024, al Codice della Strada esistente, quindi al Decreto Legislativo 285 del ‘92, già in vigore nel nostro ordinamento da diversi anni. . Il codice abbraccia diversi aspetti della circolazione ed è orientato essenzialmente alla tipologia e alle caratteristiche dei veicoli (non solo auto ma anche, ad esempio, i monopattini). Le modifiche introdotte riguardano non solo l'assunzione di bevande e di sostanze psicotrope, ma anche variazioni per quanto concerne l'aspetto dell'alcolemia. Nessuna modifica al tasso alcolemico ritenuto sanzionabile, ma cambiano le conseguenze sotto l'aspetto sanzionatorio, si inaspriscono le pene pecuniarie e aumenta il rischio di fermo amministrativo del veicolo e ritiro della patente di guida.
Gli aspetti penali
L’avvocato Andrea Vichi sottolinea che «oltre alle misure già in vigore, sono state introdotte sanzioni aggiuntive più forti rispetto al passato. Non solo dal punto di vista economico, ma anche legate alla revoca della patente. Le sanzioni prevedono inoltre anche conseguenze da un punto di vista penale». In caso di incidenti in stato di ebbrezza o situazioni di soggetti reiteranti è prevista l’installazione nell’abitacolo dei dispositivi alcolock, in grado di rilevare, attraverso l’alito dell’automobilista, il superamento del livello alcolemico consentito, bloccando la vettura e impedendone la partenza. Il guidatore dovrà soffiare nell’apparecchio prima di accendere il motore, che non si metterà in moto se il tasso alcolometrico non è pari a zero.
«Viene assorbito pochissimo alcol a livello della bocca, solo il 2-3%», spiega il professor Claudio Rossi: «circa il 20% dell'etanolo viene assorbito a livello gastrico e il rimanente 70-75% a livello dell'intestino. È un processo ovviamente abbastanza rapido, che richiede circa una ventina di minuti per il completo assorbimento e dipende molto anche dal fatto che si assuma alcol a stomaco pieno oppure durante un aperitivo, dove invece è più facile che non si consumi cibo».
I ricorsi da parte dei sanzionati
«Fino a quando si trattava di una sanzione esclusivamente pecuniaria», commenta l’Avvocato Vichi «dal punto di vista amministrativo l’automobilista poteva anche decidere di procedere al pagamento senza inoltrare opposizione. Ma di fronte a inasprimenti che potrebbero compromettere l’attività lavorativa dell’automobilista, non è escluso che possano aumentare le eventuali opposizioni davanti ai giudici competenti. Nel caso in cui il tasso alcolometro comporti procedimenti di tipo penale, il soggetto dovrà inoltre difendersi in giudizio, coinvolto, al di là dell’opposizione, dalla stessa autorità giudiziaria».
I vini dealcolati
Altro aspetto messo a fuoco durante il webinar in termini di effetti della normativa è legato non solo alla potenziale riduzione del consumo di vino e alla contrazione dei superalcolici, ma anche a nuove opportunità che potrebbero aprirsi sul fronte dei vini prodotti a tassi alcolici sempre più bassi o, addirittura, alcol free: ci sono possibilità legate a nuove bevande, che potrebbero avere un loro significato e una loro nicchia di veicolazione, che l’attività mediatica di questi ultimi periodi potrebbe avere in qualche modo favorito, secondo il parere di Alessandro Gallo.
L'ARTICOLO COMPLETO NEL NUMERO DI MARZO 2025 DI VVQ