La situazione della Romagna dopo la pesante alluvione del 17, 18 e 19 maggio è in lenta evoluzione.
Fortunatamente Gruppo Caviro, che ha tra Forlì e Faenza le sue sedi principali è riuscito a contingentare gli impatti e garantire continuità di servizio ai propri clienti.
L’acqua dopo il fuoco
Nel sito di Forlì, dove avviene il confezionamento del vino, si sono concentrati molti sforzi e la gestione tempestiva dell’area minacciata dall’acqua ha permesso una prosecuzione regolare delle attività. Anche presso il sito di Faenza, già interessato dal recente incendio, si sta cercando di tornare velocemente a pieno regime mettendo in campo tutte le forze possibili.
Nonostante l’azienda non sia stata direttamente colpita dal punto di vista produttivo, la situazione resta comunque molto pesante per il territorio coinvolto: «Di fronte alla calamità - commenta SimonPietro Felice, Dg di Caviro - che ha colpito la nostra terra esprimiamo massima solidarietà ai soci, ai collaboratori, alle aziende e a tutte le comunità coinvolte perché in momenti di emergenza come questi l’unica reazione possibile è rimboccarsi le maniche».
L’impatto sul territorio
In questi giorni difficili la tenacia dimostrata dalla popolazione romagnola e la solidarietà giunta sul territorio da tutta Italia stanno dando un contributo decisivo per la gestione della prima fase dell’emergenza: «Siamo certi che la solidarietà che abbiamo avvertito forte in strada, tra le persone, sarà decisiva anche nel fare squadra e creare una rete che supporti il tessuto economico e sociale del territorio per rialzarsi dal fango, anche quando la fase più acuta dell’emergenza sarà passata» conclude Felice.
