Saper gestire l'ossigeno nel post-imbottigliamento significa eliminare circa il 30% delle difettosità del vino al consumatore finale (non solo sentore di tappo ma anche eccessi di ossidazione e riduzione). Un dato in parte sconosciuto, la cui evidenza nei concorsi internazionali è tuttavia cosa nota, che Nomacorc approfondirà con te nel Seminario Enologico dal titolo Ossigeno e qualità organizzato da Nomacorc e che si terrà giovedì 13 giugno alle ore 14 a Soave (Verona), nel Borgo Rocca Sveva in Via Borgo Covergnino, 7. L'appuntamento si svolge in collaborazione con l'Associazione Enologi Enotecnici Italiani (delegazione Veneto Occidentale) e vedrà come relatori esponenti del mondo scientifico e tecnico. La gestione dell'ossigeno nel post imbottigliamento è una novità assoluta nel mondo del vino, nasce in effetti con le chiusure sintetiche di nuova generazione prodotte con il processo di coestrusione brevettato da Nomacorc. Questi tappi, grazie alla possibilità di regolarne e certificarne la densità e quindi la permeabilità all'ossigeno, sono a tutti gli effetti oltre che degli ottimi conservatori del vino soprattutto degli "strumenti" in mano agli enologi e ai produttori che possono ora operare sullo sviluppo dei loro vini anche dopo l'imbottigliamento. Si tratta di un processo totalmente nuovo, che porta a scegliere la chiusura specifica per ogni tipo di vino non in base ad una semplice scelta di campo tra sintetico o altri tipi, ma cercando la migliore soluzione per quel determinato prodotto e la sua evoluzione migliore in base al tempo che riteniamo sia il più corretto per berlo. L'iscrizione è gratuita ma obbligatoria (scrivere a: f.ciarla@winedreamers.com) Consulta il programma qui
Un seminario organizzato da Nomacorc
Ossigeno e qualità del vino
Soave (VR), 13 Giugno 2013