Bayer CropScience crede nel continuo aggiornamento dei professionisti della vitivinicoltura italiana

Magis a wine2wine

Il protocollo di sostenibilità

Bayer CropScience ha partecipato a Wine2Wine (Veronafiere, 3-4 dicembre 2014) con Magis, perché crede nel continuo aggiornamento dei professionisti della vitivinicoltura italiana per produrre e vendere sempre meglio. Magis, dal latino “di più, sempre meglio” è nato proprio con questo scopo. L’azienda è il partner capofila di Magis, il modello di produzione sostenibile che Attilio Scienza – Università degli Studi di Milano e presidente Comitato tecnico-scientifico ­Magis – ha definito: “L’ultima frontiera del sapere nel mondo dell’agricoltura sostenibile. Un sistema aperto che racchiude le più sofisticate conoscenze della comunità scientifica e le esperienze più riuscite del mondo produttivo vitivinicolo. Esperienze e conoscenze che hanno permesso di scrivere il Manuale di sostenibilità Magis, lo strumento che guida il tecnico dell’azienda nelle diverse fasi di gestione del vigneto, fino alla certificazione.” Magis rientra nelle nostre attività di Food Chain Partnership, volte ad affiancare i produttori nell’adozione di un approccio produttivo sostenibile verificato da un ente terzo, per poter avere il giusto riconoscimento da parte dei consumatori spesso ignari dell’impegno che c’è dietro all’agroalimentare “Made in Italy”. Bayer CropScience in Italia è fiera di aver fatto parte del team che a partire dal 2009, sotto la guida di Scienza, ha stimolato e poi accompagnato un pool di aziende pioniere a lavorare insieme per individuare come gestire i vigneti in modo sostenibile. Attraverso una sperimentazione pluriennale, sono state identificate le aree di intervento e le tecniche da seguire per massimizzare il risultato produttivo in termini quali-quantitativi. Si ottengono, in tal modo, un miglior rapporto costo/beneficio, la razionalizzazione del numero di interventi in campo e dei consumi energetici, e infine un migliore impiego delle risorse senza mai perdere la qualità e l’identità di ogni singolo vino. Grazie a questo sforzo collettivo, è stata possibile la definizione di un protocollo di sostenibilità che definisce le linee guida indispensabili per poter entrare nel percorso di verifica da parte dell’ente terzo indipendente DNV GL. Magis rappresenta oggi per una crescente community di cantine italiane il simbolo dell’ impegno concreto a favore di uno sviluppo sostenibile, per rispondere alle esigenze del presente senza pregiudicare la capacità e le risorse delle future generazioni. Per questo motivo l’impegno di tutti gli attori aderenti al protocollo Magis è massimo ed è in continua evoluzione per garantire ai consumatori e ai cittadini un vino buono e sano ed un ambiente migliore. Il protocollo Magis fornisce una vera e propria guida pratica per la gestione sostenibile del vigneto che garantisce il principale patrimonio di ogni viticoltore: il terreno dove sono impiantati i vigneti. Raggiunto il traguardo della certificazione dei propri vini sostenibili e in linea con il significato di Magis, “di più sempre meglio”, le prime aziende aderenti hanno fatto un altro passo del percorso di Magis, rivolto alla tutela della biodiversità.  “La conservazione e l’aumento della biodiversità nei vigneti si può tradurre in un vantaggio per l’azienda sia dal punto di vista agronomico che da quello economico e d’immagine – ha affermato  Attilio Scienza – Esistono metodi semplici per verificare autonomamente il livello di biodiversità del proprio vigneto, che è strettamente legato alla sostenibilità, e Magis li mette in pratica”. Per la prima volta con Magis il “focus” cade sul Terzo paesaggio della viticoltura, i 60 cm a cavallo del piano di coltivazione dove si osserva la maggior parte della biodiversità in un vigneto, quel luogo dove si compiono i cicli degli elementi e dove gli organismi terricoli svolgono la loro funzione per mantenere la fertilità del terreno. La sperimentazione è stata condotta nel 2014 su 17 aziende dove è stata sviluppata una tecnica di facile applicazione per la misurazione dei molteplici indicatori della biodiversità. I primi dati mostrano risultati incoraggianti nei vigneti gestiti secondo il protocollo Magis, che indirizza ogni azienda con precisi criteri di intervento solo quando e dove serve. I primi risultati evidenziano ad esempio come nei vigneti con le migliori condizioni di aerazione e di struttura il numero medio di lombrichi è stato molto superiore rispetto a quello di zone con evidenti problemi di compattamento dei suoli. La presenza di altri insetti nei suoli o intorno ai vigneti è risultata direttamente correlata con il numero dei passaggi delle macchine operatrici nei vigneti a parità di incidenza dei principi attivi utilizzati. “Abbiamo aderito con entusiasmo alla nuova sfida di Magis – a detto Gian Luca Mascellino, Bayer CropScience – perché crediamo nel miglioramento continuo e abbiamo visto in questo studio una concreta opportunità per le aziende vitivinicole che perseguono come noi la sostenibilità “nei fatti””. Da anni impegnata nello sviluppo di progetti che mettono la sostenibilità al centro della propria strategia, Bayer CropScience è il partner capofila di Magis, che con le attività di Food Chain mostra il proprio impegno verso l’adozione di un approccio produttivo sostenibile in agricoltura e lungo tutte le attività della filiera agroalimentare, non solo quella del vino.

Magis a wine2wine - Ultima modifica: 2014-12-05T15:52:21+01:00 da Redazione

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