Una cimatura per ogni fenologia

Interventi meccanici per “organizzare” la chioma in maniera efficiente

Vigneto ordinato e omogeneo grazie ad una cimatura accurata
Prefioritura, postfioritura e prevendemmia: gli obiettivi a seconda del periodo di intervento

La cimatura è la pratica di raccorciamento dei germogli della parete vegetativa che si sono sviluppati nel corso della stagione in corso.

Un’operazione che oggi, nella maggioranza dei casi, viene effettata meccanicamente e a differenti livelli di incisività in funzione della forma d’allevamento, tenendo ben presente gli obiettivi che si vogliono ottenere.

Tanto che, proprio in funzione del periodo di esecuzione, cambiano anche gli scopi di questa operazione e si può pertanto parlare di cimatura di prefioritura, di post fioritura e di pre-vendemmia. Tutte le operazioni vengono generalmente eseguite con la stesso tipologia di attrezzatura che può essere a barre o a coltelli, semplice o doppia.

Barre o coltelli

Il tipo di organo di taglio di una cimatrice influenza la precisione dello stesso, la velocità di lavoro e il costo della macchina.

Una cimatrice a barre falcianti rispetto a una macchina a coltelli è in grado di operare un taglio più preciso ma richiede una velocità di avanzamento inferiore. Stiamo parlando di 5 o 6 chilometri ora rispetto a 8 o 9 anche se con entrambe è possibile operare a velocità superiori che dipendono in primo luogo dalla regolarità sia del terreno che del filare.

A livello di manutenzione invece va sottolineato che quelle a barre sono più soggette a problemi sulle lame che compongono la barra e necessitano di lubrificazioni più frequenti. Una cimatrice a coltelli rotanti - stiamo parlando di piccoli coltelli a rotazione velocissima - è generalmente più costosa di un buon 50 % rispetto a un’analoga macchina a barre falcianti.

Potrebbe essere un dettaglio oggi insignificante ma è bene ricordare che se le macchine a barre falcianti possono anche essere installate su trattori sprovvisti di cabina al contrario, le cimatrici a coltelli rotanti, per la maggiore violenza impressa alla vegetazione tagliata, necessitano di una buona protezione per l’operatore.

Semplice o doppia

Per cimatrice doppia si intende una macchina installata frontalmente alla trattrice che in un unico passaggio è in grado di operare la cimatura su due pareti contrapposte.

Ovviamente queste macchine bilaterali, rispetto a quelle che operano su di una sola parete, dimezzano il numero dei chilometri da percorrere in un ettaro riducendo sensibilmente i tempi di lavoro visto che di fatto non complicano più di tanto le manovre soprattutto in presenza di una buona visibilità sulle capezzagne dell’appezzamento.

Visibilità che oggi è assicurata anche da più moderne geometrie del piantone di sostegno delle barre di taglio che invece di essere centrale ed ingombrante è progettato per sostenere la macchina dal basso lasciando un ampio spazio frontale.

In questo modo si ottiene anche un maggiore spazio per far scivolare a terra la vegetazione tagliata. I benefici di una cimatrice doppia sono apprezzabili anche in presenza di filari particolarmente stretti e buona vegetazione visto che il taglio contestuale delle due pareti contrapposte crea lo spazio necessario al passaggio della trattrice che in questo modo non strappa vegetazione e grappoli con le ruote.

La cimatrice cosiddetta semplice può risultare indispensabili in collina, dove gestire la regolazione contemporanea su due filari posti su piani differenti risulterebbe complessa.

Scavallante o mono-parete

La tipologia di macchina più diffusa, sia uni che bilaterale, è quella che opera il taglio su di un solo lato della parete anche se esistono macchine, cosiddette scavallanti, che completano la cimatura di un filare in un unico passaggio.

In questo caso le unilaterali-scavallanti completano un filare intero per passaggio mentre quelle bilaterali-scavallanti due filari completi per passaggio. Sono adatte soprattutto per applicazioni su telai porta-attrezzi, come per esempio le vendemmiatrici, perché offrono il vantaggio di permettere una visione dall’alto ed una migliore stabilità della macchina dovuta alla robustezza della struttura che la sostiene.

Come scegliere

La scelta di una cimatrice deve prendere in considerazione, oltre che la visibilità dal posto di guida, anche la stabilità della macchina e dei relativi organi di taglio.

Operare a velocità elevata, condizione di lavoro caratteristica per questa macchina, significa infatti sottoporre il telaio a una frequenza e un numero elevato di vibrazioni che la macchina stessa dovrà essere in grado di assorbire senza amplificare con ulteriori oscillazioni che renderebbero meno preciso il lavoro e sarebbero usuranti per la macchina stessa.

Trattandosi di macchine con movimenti elettroidraulici diventa importante la precisione dei comandi e la possibilità di effettuare le regolazioni a mezzo di un comodo joystick.

La praticità e rapidità di installazione e disintallazione della cimatrice dalla trattrice è una condizione molto importante per le aziende che non dispongono di un trattore dedicato e che in questi casi diventa molto più importante rispetto alla possibilità che offrono alcune case costruttrici di utilizzare il telaio portante della cimatrice per montare altri accessori come potatrice da secco o spollonatrice che di fatto non è una soluzione molto diffusa.

La forma d’allevamento

L’epoca di esecuzione, l’incisività, la frequenza e di conseguenza anche lo scopo della cimatura varia considerevolmente in funzione della forma d’allevamento sulla quale viene praticata. In linea di massima, per tutte le forme la cimatura può ancora essere considerata un male necessario al mantenimento di un certo ordine nella chioma e a permettere il corretto transito dei mezzi meccanici.

Una chioma ordinata e regolare porta a importanti benefici quali la penetrazione dei trattamenti e la corretta aerazione dei grappoli. Come contropartita si deve rinunciare ad una certa quantità di superficie fogliare fotosinteticamente attiva ed è per questo che si deve tendere a interventi poco incisivi e magari più frequenti e non troppo tardivi al fine di eliminare solo foglie molto giovani non ancora in piena efficienza come invece lo sono quelle di più mature.

L’epoca di intervento è però molto influenzata dal tipo di potatura visto che questa, in caso di potature lunghe ed in modo particolare nei sistemi a tralcio nuovo, deve anche essere in grado di preservare la giusta lunghezza dei tralci che si stanno sviluppando.

Articolo dal numero 4/2021 di VVQ

Abbonati e accedi all’edicola digitale


Ok il profilo è giusto

I diversi profili ottenibili con la cimatura

A - La cimatura ideale è quella leggermente conica che permette una migliore penetrazione della luce

B - Una cimatura perfettamente regolare è sicuramente quella più diffusa che tuttavia, rispetto a quella schematizzata in A, limita leggermente la penetrazione della luce lungo tutta la parete

C - Nella cimatura del cordone libero si tende generalmente a squadrare la chioma anche in considerazione del fatto che la penetrazione della luce talvolta è un problema e non un fattore da ricercare

D - Una cimatura che genera una chioma allargata nella parte superiore e stretta nella parte bassa non favorisce la penetrazione della luce


In prefioritura

La cimatura di prefioritura è un intervento precoce generalmente realizzato sulle forme a cordone libero per favorire un portamento assurgente della vegetazione. Un risultato che si riesce ad ottenere con una serie di interventi molto leggeri e fra loro ravvicinati, anche di soli 7-10 giorni, con i quali si asportano solo gli apici vegetativi che non solo vengono alleggeriti ma costretti anche ad un rallentamento vegetativo ed irrobustimento che li rende anche più resistenti al vento.

L’eliminazione di foglie molto giovani, non ancora efficienti, favorisce l’emissione di femminelle che a loro volta garantiranno la presenza di foglie pienamente attive nel periodo dell’invaiatura. È un intervento che favorisce una buona allegagione e negli ultimi anni si va sempre più diffondendo anche su forme con fili rampicanti. In questi casi il taglio è molto spesso laterale e non di topping anche se inizia a diffondersi l’utilizzo di rotori a filo in grado di operare rapidamente fra i fili anche quando la vegetazione non ha ancora superato l’altezza del palo.


In post fioritura

La cimatura di post fioritura è l’operazione più classica per mantenere un portamento ordinato della vegetazione. Anche in questo caso è sempre bene che il taglio degli apici vegetativi sia il più possibile blando, magari più frequente, ed il più possibile vicino al periodo di fine fioritura. A livello di incisività di taglio si consideri che una cimatura ben eseguita è talmente leggera da passare quasi inosservata.

Per questo è importante che l’azienda viticola si doti di una macchina aziendale in modo da poter gestire al meglio la frequenza degli interventi anche in funzione delle varietà. Cimature blande sono anche uno strumento di contrasto a climi caldi e soleggiati proteggendo i grappoli da scottature ed insolazioni dirette.

Scoperture eccessive espongono le uve anche ai rischi di danni da grandine. Molte macchine permettono l’installazione di appositi flagelli convogliatori per catturare i tralci che scendono verticali verso il terreno indirizzandoli verso le lame od i coltelli migliorando la qualità della cimatura.


In pre-vendemmia

La cimatura di pre-vendemmia migliora l’arieggiamento e l’illuminazione dei grappoli favorendo la formazione di un microclima ideale alla maturazione. Laddove si attua la vendemmia manuale, una cimatura decisa, nei giorni immediatamente precedenti alla vendemmia, rende i grappoli più visibili e raggiungibili .

In questo modo le operazioni di raccolta sono più comode e si migliora la resa oraria del personale. Dove si attua la vendemmia meccanica invece, una cimatura di pre-vendemmia molto incisiva penalizza il risultato quali-quantitativo della raccolta.

La presenza di foglie fra scuotitori e grappoli infatti funge da cuscinetto e da scuotitore stesso migliorando la qualità e la completezza del distacco riducendo al tempo stesso la rottura degli acini. Con grappoli particolarmente scoperti, il distacco degli acini sarà completamente a carico degli scuotitori che dovranno essere più incisivi e violenti generando maggiori rotture.


 

Una cimatura per ogni fenologia - Ultima modifica: 2021-06-11T12:29:19+02:00 da Lorenzo Tosi

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome