Vite, dal germoglio all’acino la difesa dalla peronospora non si ferma mai

Contro la peronospora è essenziale intervenire tempestivamente già nella fase di germogliamento, quando anche le condizioni ambientali sono favorevoli allo sviluppo dell'infezioni primaria

Negli ultimi anni, negli areali del centro e nord Italia, le temperature insolitamente elevate a fine inverno-inizio primavera hanno portato alla comparsa precoce della peronospora. Questo tipo di andamento meteorologico, che caratterizza ormai l’inizio di ogni primavera, suggerisce di non sottovalutare il rischio peronosporico in questa prima parte della stagione.

Nei confronti della peronospora (Plasmopara viticola) della vite è fondamentale intervenire con strategie preventive. Il fungo è infatti in grado di colpire tutti i tessuti erbacei della vite (foglie, fiori e grappoli), fin dal germogliamento, e di arrecare seri danni alla produzione. Perciò, intervenire tempestivamente già nella fase di germogliamento, quando anche le condizioni ambientali sono favorevoli allo sviluppo dell'infezioni primaria, dà una chance in più di mantenere la pressione del fungo su livelli gestibili anche per tutto il resto del ciclo produttivo.

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Le caratteristiche “macchie d’olio” sulle foglie sono i sintomi di infezione primaria di peronospora. Il rischio peronosporico aumenta progressivamente dal momento in cui i germogli raggiungono la lunghezza di 5-6 cm e le prime 2-3 foglie risultano completamente distese (foto Terra e Vita 16/2020 )

Le fasi critiche

Il ciclo di infezione di Plasmopara viticola inizia in primavera. Le zoospore, contenute nelle oospore presenti tra i residui colturali sul terreno, vengono traslocate dalla pioggia e dal vento sulla nuova vegetazione in crescita e germinano, dando inizio all'infezione primaria. Da questa, se non efficacemente controllata, prendono vita più cicli di infezioni secondarie.
Fine di aprile-prima settimana di maggio è il periodo in cui, statisticamente, si verificano le prime infezioni. Dalla prefioritura ad allegagione il rischio aumenta, perché i grappolini, specialmente quando ancora allo stato erbaceo, sono particolarmente suscettibili e possono essere gravemente danneggiati dalle infezioni con pesanti conseguenze sulla produzione.
Tuttavia, non bisogna abbassare la guardia neppure nelle fasi finali del ciclo colturale: dall'accrescimento degli acini alla maturazione per prevenire lo sviluppo delle patologie del grappolo dove, oltre al danno diretto all’acino, vi è la possibilità che aumenti la suscettibilità verso patogeni secondari come la muffa grigia (Botrytis cinerea).

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Evidenti sintomi di peronospora (vite non trattata con Daramun)

Una strategia antiperonosporica

All’interno di una strategia di difesa, la scelta dei prodotti utilizzati varia tenendo conto dei seguenti fattori: rischio peronosporico, fase fenologica della coltura, velocità di accrescimento della vegetazione, caratteristiche del principio attivo, altre avversità da contenere.
Tra le più recenti novità per il controllo della peronospora della vite c’è Daramun della linea Chimiberg, fungicida antiperonosporico ad azione preventiva di titolarità Diachem. Il fungicida è a base di cyazofamid (100 g/l), della famiglia dei ciano-imidazoli, che agisce con meccanismo MoA C4 (gruppo FRAC 21, Qil) ovvero inibisce la respirazione mitocondriale. Le sue caratteristiche sono esaltate da un bagnante organo siliconico di ultima generazione, contenuto nel formulato stesso, che abbassa la tensione superficiale massimizzando il contatto tra fungicida e organi vegetali trattati e favorisce l’adesività e la copertura omogenea.

Daramun è un formulato in sospensione concentrata, dotato di spiccata affinità per le cere cuticolari, moderata capacità di penetrazione ed elevata resistenza all’azione dilavante della pioggia. I risultati delle prove condotte in campo hanno evidenziato un’elevata efficacia di Daramun nel contenimento della peronospora, sia su foglia sia su grappolo o frutto.
Ha dimostrato anche un’ottima flessibilità nel posizionamento - da prefioritura a maturazione - e compatibilità con numerose sostanze attive dotate di meccanismo d’azione complementare. Possono essere fatti dai 2 ai 4 interventi partendo dalla fase di grappoli visibili e posizionandoli in funzione della pressione del patogeno e dell’indirizzo produttivo.

Altri prodotti per la gestione della vite

Tra gli agrofarmaci Chimiberg si segnalano Dalet Trio a base di cimoxanil + fosetil alluminio + folpet, che rafforza ulteriormente un’offerta di fungicidi ampia e completa. Tra gli erbicidi: Keops a base di flazasulfuron. Per la protezione dei vigneti da insetti pericolosi segnaliamo l’insetticida Fidelity mentre, tra gli insetticidi consentiti in agricoltura biologica vi sono Belthirul, a base di Bacillus thuringiensis var . kurstaki (ceppo PB 54) e Piretro Actigreen, a base di piretro naturale 2% (18,61 g/l). Ricordiamo anche che in data 30 dicembre 2020 sono state approvate modifiche dell’autorizzazione del prodotto fitosanitario Meteor, a base della sostanza attiva Deltametrina. Il fitoregolatore Atonik per l’impiego su vite, pomodoro (e alcuni altri ortaggi in serra e pieno campo).

Anche per quanto riguarda la sezione dedicata agli agronutrienti Diagro, troviamo prodotti per la vite. Tra questi ricordiamo gli acceleratori di Fotosintesi della linea Pentac contenenti acido aminolevulinico “5-ALA”, precursore della sintesi di clorofilla; i fertilizzanti integrati (tra cui Dentamet e Bio-D); prodotti speciali a base di estratti vegetali ad attività dissuasiva come Cober Plus e Soptech che presenta azione di pulizia di tipo meccanico per fumaggine e melate.


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Vite, dal germoglio all’acino la difesa dalla peronospora non si ferma mai - Ultima modifica: 2022-03-17T16:47:01+01:00 da Sara Vitali

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