Lambrusco, la soluzione biologica contro le cocciniglie farinose

Matteo Mora agronomo di Riunite & Civ
Dopo le diffuse infestazioni dell’anno scorso Cantine Riunite & Civ è protagonista di un ambizioso progetto di sostenibilità che prevede il lancio di insetti utili come Anagyrus pseudococci  e Cryptolaemus montrouzieri per il controllo della cocciniglia su 2.500 ettari di vigneto

Per una vasta area del territorio dei Lambruschi la stagione 2018 sarà ricordata in modo particolare per la diffusa ed intensa presenza di cocciniglie farinose sui vigneti.

La presenza di cocciniglia sul carter di una vendemmiatrice all’uscita di un vigneto nel corso delle prove effettuate da Riunite & Civ.

La gravità del fenomeno ha permesso ai viticoltori di toccare con mano l’entità del rischio dovuto al rapido diffondersi di un dell’insetto ed alla sua capacità di arrecare gravi danni quali-quantitativi alla produzione in tempi rapidissimi e soprattutto in prossimità della raccolta. Una situazione che ha allarmato i viticoltori e che merita di essere gestita al meglio soprattutto per attuare una difesa prima di tutto efficace ma al tempo stesso sostenibile.

Doppia invasione esotica

Proprio per individuare la strategia di intervento più efficace e risolutiva il servizio agronomico di  Cantine Riunite & Civ si è subito messo al lavoro incontrando i viticoltori per valutare le opportune strategie.

«Nell’areale dove è già presente Planococcus ficus – spiega Matteo Mora agronomo del gruppo - si è andata a sovrapporre una nuova cocciniglia esotica, lo Pseudococcus comstoki (già segnalata in Italia dal 2004 sui pescheti del veronese). Condizioni particolarmente favorevoli al loro sviluppo nel corso  dell’estate 2018 hanno portato la loro diffusione da circoscritta ad endemica».

Una situazione che è stata da subito presa in seria considerazione con le opportune considerazioni legate alla diffusione del parassita, alla gestione del fenomeno ed al contenimento dei danni.

Planococcus ficus su tralcio

«A seguito di un attento lavoro di monitoraggio – prosegue Mora -  abbiamo registrato come la situazione si presentasse molto variegata. Per questo ci siamo posti il problema di una strategia di contenimento a basso impatto ambientale che ci permettesse di raggiungere anche quelle aziende dove è registrata la sola presenza senza che questa abbia fatto danni».

Per questo motivo Cantine Riunite e Civ hanno varato il “Progetto Cocciniglia” che è imponente e soprattutto unico nel suo genere soprattutto per vastità e numero di aziende «Abbiamo deciso di lavorare sulla opportunità di incrementare possibili contenimenti naturali su larga scala deliberando di corrispondere un contributo economico ai soci, che nell’ambito della difesa alle Cocciniglie, attueranno il lancio di insetti utili antagonisti nelle zone che hanno evidenziato la presenza di questo parassita. Il progetto interesserà i vigneti dei nostri soci per una superficie che si avvicinerà ai 2.500 ettari dislocati fra la provincia di Reggio Emilia e quella di Modena. Una iniziativa che coinvolgerà oltre 500 aziende viticole che hanno accolto con interesse e favore questa opportunità».

In cosa consiste il progetto?

Anagyrus in fase di parassitizzazione (Foto Luca Marzocchi)

«Dal punto di vista pratico consiste nella immissione in campo di insetti antagonisti quindi ‘materiale’ vivo, che dovrà essere distribuito su di un’area vasta nei tempi opportuni dettati dal ciclo biologico delle cocciniglie. L’esordio sarà il lancio di Anagyrus pseudococci in questi giorni poi faremo anche lanci di Cryptolaemus montrouzieri a fine giugno. La sfida è importante. La maggior parte del lavoro consisterà nel coordinamento della distribuzione tanto che per essere supportati da questo punto di vista abbiamo coinvolto tutti i fornitori di mezzi tecnici della zona attraverso una serie di incontri nei quali abbiamo illustrato il nostro progetto nei modi e nei tempi».

Una novità che richiede professionalità

«Pur trattandosi di una tecnica apparentemente semplice, necessita di uno scrupoloso rispetto delle tempistiche anche da parte degli agricoltori che sono stati informati attraverso incontri tecnici e materiale descrittivo. A supporto delle aziende abbiamo anche istituito una rete di ‘aziende pilota’ nelle quali faremo degli incontri settimanali per fare il punto della situazione e monitorare i risultati della strategia».

«L’obiettivo del nostro progetto -  conclude Mora – è prima di tutto la formazione degli agricoltori per renderli autonomi e capaci di valutare per tempo la presenza dell’avversità. In secondo luogo questo progetto offre l’opportunità di far prendere maggior dimestichezza con tecniche di difesa innovative, efficaci ed ecologicamente virtuose. Ovviamente tutto questo lavoro non escluderà l’integrazione con altre tecniche di contenimento ove necessario. Ovviamente la sostenibilità, perché non rimanga una scatola vuota, va riempita con i fatti: questo progetto va ad affiancarsi al contributo della cooperativa verso i soci, in piedi già da anni, per il controllo di Lobesia con  la tecnica della confusione sessuale. Questo è un impegno concreto dell’Amministrazione di Cantine Riunite & Civ ed è un aspetto caratterizzante la qualità dei nostri prodotti».

Lambrusco, la soluzione biologica contro le cocciniglie farinose - Ultima modifica: 2019-05-07T21:21:12+02:00 da Lorenzo Tosi

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