Nell'ambito del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura e della Pesca

Semestre italiano di presidenza UE: l’intervento del ministro Martina

Presentati programma e linee strategiche della Presidenza italiana in campo agroalimentare

È in corso oggi – 14 luglio 2014 – a Bruxelles il Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura e della Pesca dell’Unione europea, il primo del Semestre italiano di Presidenza del Consiglio dell’Unione europea. Di seguito l’intervento integrale del Ministro Maurizio Martina (foto Mipaaf), che ha presentato il programma e le linee strategiche della Presidenza italiana in campo agroalimentare. “Sono onorato che la Presidenza italiana della UE ricada sotto il mio mandato di Ministro dell’agricoltura. E’ mia intenzione svolgere questo importante compito con il massimo impegno e la più alta attenzione su tutte le tematiche. Sono sicuro che con la preziosa collaborazione delle Istituzioni comunitarie e degli Stati membri faremo un ottimo lavoro di squadra. Prima di tutto voglio ringraziare la Presidenza greca per l’impegno e la competenza che ha dimostrato nella gestione dei diversi dossier in questi mesi. Noi vogliamo continuare il lavoro già avviato. In aggiunta ai dossier istituzionali, come Presidenza vogliamo aiutare a riportare al centro del dibattito europeo anche alcune riflessioni che consideriamo rilevanti e strategiche per il comparto agricolo e per l’intera Unione. Da oltre un quinquennio l’agricoltura e le politiche agricole hanno conquistato una rinnovata centralità nell’agenda politica di tutti i Paesi a livello globale. Nell’Unione europea siamo storicamente abituati a questa centralità, se si pensa che la Politica agricola comune, ancor oggi tra le più rilevanti del bilancio UE, è stata la prima politica messa in campo dalla Comunità economica e che, come tale, ha funzionato come tra i più importanti laboratori del processo d’integrazione. Anche in Europa, tuttavia, di questa centralità ci stavamo dimenticando, adattandoci all’idea di un fisiologico declino di un settore produttivo sempre meno importante in termini di contributo al PIL e sempre meno strategico, in un mondo che sembrava aver risolto i problemi di quantità di cibo e che doveva semmai porsi solo il problema della sua più equilibrata distribuzione. Per capire che si trattava di un errore, c’è voluta l’impennata dei prezzi agricoli mondiali del 2007-08 e il loro successivo stabilizzarsi su un trend di livello più elevato ma, soprattutto, caratterizzato da estrema variabilità rispetto al passato. Alla crescente importanza dei mercati mondiali dei prodotti agricoli per tutti i Paesi è ovviamente legato a doppio filo il tema del commercio e del protezionismo e dei relativi negoziati, in riferimento alla riduzione sia delle barriere tariffarie che non tariffarie. A riguardo, la mini intesa raggiunta a Bali ha solo in parte chiarito il futuro della Doha development agenda, lasciando in larga parte sul tappeto gli ostacoli che si frappongono alla chiusura dei negoziati commerciali in ambito OMC. Ciò comporta l’opportunità di seguire con forza la strada degli accordi bilaterali e plurilaterali. In questa partita strategica, l’Europa dovrà non solo far pesare il fatto di essere ancora il mercato più ricco del mondo, ma deve anche, con riferimento ai prodotti agroalimentari, valorizzare e difendere con forza il sistema delle indicazioni geografiche: infatti, è questa la principale arma di difesa e valorizzazione dell’enorme giacimento di qualità e tipicità delle tante agricolture del vecchio continente. In questo senso, è essenziale che l’Europa nelle sedi di trattativa tenga in debito conto le sfide tecnologiche che coinvolgono tutta la filiera agroalimentare. Penso ad uno strumento come internet prima di tutto. Di fronte a questo nuovo scenario, avendo la Pac da tempo (e giustamente) smantellato i meccanismi di prezzi minimi garantiti, che assicuravano la stabilità dei prezzi stessi a costo di una iniqua tassa sui consumatori più poveri e di distorsioni e sprechi inaccettabili, l’UE deve contribuire a tenere aperti tavoli internazionali in cui i grandi players mondiali, compresi i paesi emergenti, coordinano le loro azioni verso un comune obiettivo strategico di food security. Un’azione su questo fronte è tanto più opportuna e politicamente attuale nella prospettiva dell’Expo 2015, in cui i temi della sicurezza alimentare e del cibo si legano, giustamente e imprescindibilmente, a quelli della sostenibilità ambientale. Dobbiamo porci l’interrogativo se l’Europa sia in grado di avere un ruolo di primo piano nelle sfide globali per prossimo futuro, non solo garantendosi l’autosufficienza, ma soprattutto creando le condizioni affinché il sistema agroalimentare europeo nel mondo sia considerato come un modello. La questione alimentare del futuro comporta una grande sfida geopolitica, di cui si vedono già i primi segnali (si pensi a fenomeni come il land grabbing o la lotta per le risorse), ed è una riflessione su cui l’Europa si deve confrontare. A partire dalle aree a noi più vicine, come il Mediterraneo. Seguendo questa convinzione siamo convinti che l’appuntamento di EXPO Milano 2015 rappresenterà non solo una straordinaria opportunità per i settori agricolo e agroalimentare dell’Unione Europea ma anche una eccellente piattaforma di discussione per il mondo intero sulle sfide alimentari globali di oggi e del futuro. Tornando al tema della sostenibilità ambientale, va rilanciata la strategia Europa 2020 e va monitorata e valorizzata la prima applicazione della nuova Pac 2014-2020. Sarà questa, infatti, la sperimentazione di un nuovo approccio alla politica agricola, con cui una quota crescente del sostegno accordato al settore è rivolto a remunerare beni e servizi pubblici, quali esternalità positive dell’attività produttiva agricola e della presenza degli agricoltori e delle comunità rurali sul territori. Su questo fronte, in particolare, va monitorato e gestito il greening della Pac, così come vanno valorizzate tutte le esperienze che vanno verso la maggiore sostenibilità dell’agricoltura. Cittadini e consumatori, anch’essi da porre al centro delle politiche agricole, come soggetti sempre più alleati dei produttori e sempre più da coinvolgere nella produzione delle normative, attraverso l’uso moderno e trasparente dell’informazione, dell’etichettatura, della tracciabilità, per essere messi in condizione di conoscere sempre meglio quello che comprano e quello che mangiano. Quello della qualità agroalimentare, dei suoi segni e della sua certificazione, è un tema controverso in Europa ma ineludibile, perché ad esso tutti i cittadini-consumatori sono interessati, e rientra nell’ottica imprescindibile di garantire ai consumatori un bene pubblico essenziale, come l’informazione fornita in maniera corretta e trasparente. Infine, il tema dei temi: il lavoro, ma anche quelli ad esso connessi, quali la crescita, i giovani, il capitale umano, che ovviamente sono al primo posto dell’agenda politica ed economica del semestre italiano e che vanno adeguatamente declinati anche in agricoltura. A tale riguardo le politiche europee di settore non potranno che essere valutate anche sulla base delle opportunità di lavoro che esse saranno in grado di generare, con particolare riferimento all’agricoltura di qualità e alle nuove frontiere della green e blue economy. Fatta questa doverosa premessa, passo ora ad illustrare nello specifico i vari punti del programma di lavoro. Al momento prevediamo 5 Consigli dei Ministri e 8 Comitati Speciali Agricoltura. In particolare il Consiglio informale si terrà a Milano dal 28 al 30 settembre. Per quanto riguarda i dossier già avviati dalla Presidenza greca: • Continueremo a seguire gli “Atti Delegati” della riforma della PAC riguardanti i pagamenti diretti e l’ organizzazione comune di mercato. In particolare seguiremo con la dovuta attenzione “lo schema di autorizzazioni per l’impianto dei vigneti”. • Altre questioni aperte riguardano i dossier relativi all’allineamento a Lisbona e il completamento dell’iter formale dell’adozione della proposta di regolamento relativo ad azioni di informazione e di promozione dei prodotti agricoli sul mercato interno e nei paesi terzi. • In merito alla proposta di regolamento della produzione ed etichettatura dei prodotti biologici, proseguiremo l’esame tecnico della proposta. Compatibilmente con l’andamento dei lavori, l’intenzione della Presidenza italiana è di sottoporre al Consiglio di fine anno un General Approach, almeno sui punti principali. • Al riguardo della proposta di revisione del regime di aiuti per la distribuzione di ortofrutticoli, banane e latte negli istituti scolastici, proseguiremo con l’esame della proposta compatibilmente con le problematiche di carattere giuridico emerse sotto la Presidenza greca e auspichiamo di poter redigere un General Approach da sottoporre al Consiglio di dicembre. In merito ai temi legati al EXPO 2015 Come ho anticipato, la Presidenza italiana darà ampio spazio al tema scelto dall’Esposizione universale di Milano 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita” portando l’argomento a livello di dibattito politico europeo. Per tale ragione abbiamo deciso di concentrare la discussione sulla sicurezza alimentare in seno al Consiglio informale Agricoltura, che si terrà a Milano a fine settembre. Il dibattito sulla sicurezza alimentare è alla ribalta nei principali fori internazionali quali il G20, la FAO, il G8. In particolare i temi in questione saranno oggetto anche della Conferenza Mondiale sulla Nutrizione che ospiteremo a Roma in novembre e della nuova agenda di sviluppo che verrà adottata nel settembre 2015 dalle Nazioni Unite. In merito ai Giovani in agricoltura Il ricambio generazionale rappresenta una delle principali questioni da fronteggiare nel settore agricolo. La senilizzazione del settore costituisce un freno alla competitività a causa della minore propensione all’innovazione e agli investimenti, ma anche un rischio di carattere ambientale legato all’abbandono della terra e alla conseguente mancata gestione del territorio. A livello europeo sono stati messi in campo numerosi strumenti per rendere il settore agricolo attraente per i giovani. Tuttavia molto si deve ancora fare. Intendiamo pertanto avviare un dibattito al fine di individuare le cause del fenomeno e, ove possibile, definire le strategie più opportune per un’inversione di rotta che favorisca il ricambio generazionale. Al riguardo della Strategia 2020 Sempre nell’ottica di perseguire una visione di insieme e di pensare alle strategie future intendiamo avviare nel comparto agricolo una attenta riflessione sulla revisione di medio termine della Strategia Europa 2020 a seguito della Comunicazione della Commissione dello scorso marzo. Il risultato del dibattito costituirà il contributo dell’agricoltura alla nuova proposta della Commissione che sarà presentata al Consiglio di marzo 2015. In merito ai Fori Internazionali E’ nostra intenzione contribuire efficacemente ad assicurare la collaborazione in sede di coordinamento con la Commissione ed il Consiglio, con particolare riferimento alle attività del Consiglio Olivicolo Internazionale (COI), dell’Organizzazione della Vite e del Vino (OIV), della FAO e del Codex Alimentarius, dell’OCSE e per le iniziative nel quadro del G20. Sugli Accordi internazionali Seguiremo attentamente gli sviluppi degli accordi internazionali, sia a livello multilaterale sia bilaterale. In particolare, procederemo all’aggiornamento e alla discussione in ambito del Consiglio sull’evoluzione dei negoziati di libero scambio in itinere o conclusi quali quelli con gli USA, con il Canada, con i Paesi Asiatici, con quelli africani e sudamericani (in particolare il Mercosur). Metteremo al centro del dibattito l’impatto e le ripercussioni che accordi di tal genere possono avere sul comparto agricolo europeo e la necessità di un sistema di reciprocità alla base degli accordi che includa il riconoscimento del sistema europeo delle indicazioni geografiche. In merito al Pacchetto legislativo concernente la salute animale, la salute delle piante, le sementi, i controlli ufficiali e la zootecnia • Proseguiremo l’esame tecnico della proposta rivista dalla Commissione delregolamento relativo alla produzione e la commercializzazione del materiale riproduttivo vegetale avviando, se del caso, i primi triloghi. • Continueremo a lavorare nell’ambito dei gruppi di lavoro anche per quanto riguarda le misure di protezione contro gli organismi nocivi per le piante, sempre con l’obbiettivo di poter avviare i triloghi informali. • In ultimo, verrà continuato l’esame delle proposte di direttiva e di regolamento avanzate inerenti, rispettivamente, la legislazione zootecnica ed il commercio del materiale riproduttivo animale, di cui è stato avviato l’esame Presidenza greca. Anche in questo caso l’obiettivo è quello di ottenere un mandato negoziale dal Consiglio. Infine, per quanto riguarda il settore della Pesca La Presidenza intende monitorare attivamente l’avvio della nuova Politica comune della pesca (PCP) e l’entrata in vigore del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP). Siamo convinti che solo la tempestiva ed effettiva applicazione del nuovo quadro regolatorio assicurerà uno sviluppo sostenibile del settore, che tenga in considerazione gli aspetti ambientali, economici e sociali. Con particolare riferimento al Mediterraneo intendiamo farci parte attiva per la buona gestione di queste risorse. L’Italia ha tra l’altro già svolto un ruolo di coordinamento dei Paesi UE del Mediterraneo per presentare nei tempi previsti i piani di gestione dei rigetti assieme a tutti gli altri Stati membri interessati. Particolare attenzione sarà prestata anche all’acquacoltura, considerata anche l’accresciuta produzione nell’Unione europea. La Presidenza intende promuovere in questo senso una iniziativa di alto livello sull’Acquacoltura Mediterranea assieme alla CGPM (Commissione generale per la pesca del Mediterraneo della FAO). Infine ci concentreremo sul raggiungimento di accordi sulle opportunità di pesca nel 2015 nelle acque interne ed internazionali che dovranno essere pienamente coerenti con gli obiettivi della nuova Politica Comune della Pesca. Spero che il quadro degli impegni che vi abbiamo presentato siano pienamente condivisi da tutti. Spero, in particolare, che sia evidente lo sforzo che la presidenza italiana vuole fare, insieme a tutti voi, per dimostrare concretamente ai cittadini europei che è possibile costruire ogni giorno nuova economia, nuovo lavoro e nuove opportunità a partire proprio dall’agricoltura europea: vera chiave di sviluppo futuro per l’Unione. Anche così le istituzioni europee rafforzeranno il loro legame con la vita quotidiana dei nostri concittadini. Anche così l’Europa potrà essere vissuta di più e meglio come la casa della nostra comune cittadinanza”.

Semestre italiano di presidenza UE: l’intervento del ministro Martina - Ultima modifica: 2014-07-14T16:18:19+02:00 da Redazione

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