I materiali contatto con gli alimenti: il caso delle chiusure enologiche

Packaging e materiali: qualche chiarimento e molti dubbi

Le lacune nel sistema legislativo

L’uva prima, e il vino poi, entrano in contatto nel corso di tutta la trasformazione enologica con molti materiali diversi: plastiche, gomme, metalli, legno, sughero, vetro ecc. Nessun materiale può essere considerato completamente inerte: quando un alimento entra in contatto con un qualsivoglia oggetto, i costituenti del materiale di cui questo è formato possono passare nel primo, più o meno facilmente o velocemente, secondo un principio di diffusione. Trattandosi di alimenti, entra in gioco la sicurezza alimentare ed è fondamentale conoscere qualità e quantità delle sostanze cedute. Tanto più se…

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(approfondimenti a cura dell’autore)

Non solo packaging

Il Reg 1935/2004 non parla esclusivamente di packaging ma di materiali a contatto con gli alimenti (MOCA), intendendo con questo che esso è applicabile non solo al contenitore finale ma a tutti i materiali che verranno a contatto con materie prime, semilavorati o lavorati, come si suol dire dal campo alla tavola. Per quanto riguarda impianti e macchinari tuttavia la direttiva macchine Dir 2006/42/CE non fa riferimento specifico al regolamento del 2004, indicando unicamente che i materiali utilizzati devono essere conformi alle normative vigenti in materia e creando in tal modo ancora una volta confusione sia nei costruttori sia negli utilizzatori. In cantina la valutazione del rischio chimico (leggi cessioni o presenza di inquinanti ambientali) oltre che microbiologico riguarda ogni oggetto, materiale o componente di un impianto che viene a contatto con l’uva, il mosto o il vino e deve essere richiesta al produttore in forma di dichiarazione di conformità.

Un marchio per i tappi sintetici

I tappi sintetici si sono sviluppati a partire dagli anni 90. Nel 2008 il gruppo Sintesi (Gruppo Tappi Sintetici Espansi), formato all’interno di Federazione Gomma Plastica dai principali produttori di tappi sintetici ha steso una norma, divenuta poi UNI 11311:2009, in collaborazione con CSI per la stesura dello schema di certificazione e per l’attività di testing. La certificazione secondo la norma UNI 11311:2009 “Condizionamento alimentare. Requisiti dei tappi sintetici espansi destinati al condizionamento di bevande e liquidi alimentari” è una certificazione volontaria di prodotto, e prevede oltre naturalmente alla rispondenza ai requisiti di legge relativi alla sicurezza alimentare sul contatto con gli alimenti, la verifica di numerosi parametri quali i parametri fisici, fisico-meccanici, diffusivi, sensoriali, chimici e igienici. Al termine del percorso i produttori certificati ottengono il marchio SQM (Sintesi Quality Mark) per il loro prodotto. Il rilascio del marchio prevede da parte del Gruppo Sintesi una verifica del rispetto delle prestazioni dichiarate dal produttore e l’esecuzione delle necessarie verifiche ispettive nei siti produttivi.

Packaging e materiali: qualche chiarimento e molti dubbi - Ultima modifica: 2014-11-09T16:52:57+01:00 da Redazione

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