Lieviti e moscerino della frutta: l’attrazione sta tutta nel mitocondrio

Il moscerino della frutta e il lievito della fermentazione alcolica rispettivamente sono tra i modelli biologici più studiati nell’ultimo secolo. La contemporaneità della loro presenza sulla frutta e nei succhi in fermentazione e i reciproci vantaggi che i due organismi ne ricavano fa pensare ad una loro co-evoluzione. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Berkley in California ha identificato le basi molecolari in grado di spiegare la la diversa capacità di attrazione dei singoli ceppi di lievito sulla Drosophila.
Poiché quest’ultima risulta attratta non dal substrato ma dai composti volatili che si formano nel corso della fermentazione, lo studio si è concentrato nella ricerca dei geni attivi nella produzione di questi composti aromatici. I risultati hanno messo in evidenza che i composti in grado di attrarre maggiormente il moscerino sono gli esteri etilici e che la loro produzione, oltre ad essere influenzata, come già noto, dalla disponibilità di composti azotati nel mezzo, sarebbe maggiore nel metabolismo fermentativo dei ceppi dotati di mitocondrio (l’organello cellulare coinvolto nelle funzioni respiratorie).
Queste osservazioni dimostrano la presenza di processi metabolici chiave in grado di mediare le interazioni e l’ecologia di lieviti e insetti vettori e sottolineano l’importanza delle funzioni mitocondriali.

Articolo originale: K.M. Schiabor, A.S. Quan, M.B. Eisen. Saccharomyces cerevisiae Mitochondria Are Required for Optimal Attractiveness to Drosophila melanogaster Published: December 02, 2014 DOI: 10.1371/journal.pone.0113899.

Abstract a cura di Alessandra Biondi Bartolini.

Lieviti e moscerino della frutta: l’attrazione sta tutta nel mitocondrio - Ultima modifica: 2015-02-03T17:56:53+01:00 da Redazione

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